Licenze Creative Commons

Si tratta di contratti utilizzabili dal titolare del diritto d'autore per concedere a una generalità di soggetti indefiniti l'autorizzazione all'uso della propria opera entro certi limiti e a determinate condizioni.
Le clausole di utilizzo, modulabili in base alle esigenze dell'autore e valide ai fini legali in tutte le giurisdizioni che le riconoscono, sono quattro:

1. attribuzione (BY - attribution): è necessario indicare l'autore dell'opera in modo da renderne attribuibile la paternità;
2. non commerciale (NC - non commercial): non è permesso l'uso commerciale dell'opera;
3. no opere derivate (ND - no derivative works): non sono permesse elaborazioni dell'opera;
4. stessa licenza (SA - share alike): è permesso distribuire lavori derivati dall'opera originale solo con una licenza identica a quella attribuita all'originale;

 La licenza CC-BY è quella maggiormente coerente con la finalità dell'accesso aperto e consente – purché venga sempre riconosciuto l'autore, fornito un link alla licenza e indicato se sono state effettuate delle modifiche - di riutilizzare il contenuto dell'articolo distribuendolo e creando eventuali opere derivate (ad es. includendo l’articolo in banche dati, utilizzandolo per text data mining o impiegando eventuali figure in dispense a uso didattico), assicurandone così la massima visibilità e un maggior impatto. 

A meno che la rivista stessa non ponga delle limitazioni, è raccomandabile la scelta della licenza CC-BY.

 

La licenza CC-BY-NC-ND è la più restrittiva e consente esclusivamente di scaricare e condividere l'articolo, senza possibilità di utilizzo o adattamento.

Per maggiori informazioni visita il sito Creative Commons Italia.