L'affermarsi delle pubblicazioni elettroniche, e in particolare di quelle ad accesso aperto, ha indirettamente favorito lo sviluppo di editori fraudolenti privi degli standard qualitativi e metodologici dell'editoria scientifica consolidata.
Questi soggetti rientrano nella categoria della cosiddetta editoria predatoria che offre servizi inesistenti o di scarsa qualità e trae guadagno dai pagamenti di Article Processing Charge da parte di accademici spesso alle prime armi, allettati dall'importo richiesto (inferiore alle cifre di norma associate alla pubblicazione di un articolo scientifico ad accesso aperto) e dalla falsa promessa di peer-review veloci, tempi rapidi di pubblicazione e di disseminazione ad ampio raggio.
Tali editori predatori non sono facili da riconoscere, perché le riviste pubblicate hanno spesso un sito web realistico e accattivante, vantano un comitato editoriale tanto accreditato quanto finto, dichiarano alti punteggi di Impact Factor o di metriche fasulle (ad es. indicatori che hanno una assonanza con l’IF quali CiteFactor o Impact Index) e affermano falsamente di essere indicizzati in banche dati riconosciute.
Questo fenomeno è difficile da combattere ma un autore, che voglia correttamente diffondere i risultati della propria ricerca finanziata con fondi pubblici, può difendersi adottando alcune semplici precauzioni:
- controllare che i contenuti del sito della rivista o della mail ricevuta non abbiano errori grammaticali o parti mancanti;
- controllare che la sede e i contatti dell'editore siano verificabili;
- controllare che la rivista possieda un ISSN (International Standard Serial Number);
- controllare i profili dei membri del comitato editoriale;
- controllare la descrizione del processo di peer-review;
- controllare l'effettiva esistenza di un Impact Factor nel Journal Citation Reports;
- rintracciare sul sito della rivista o dell’editore indicazioni chiare in merito agli eventuali costi di pubblicazione;
- verificare che gli articoli pubblicati siano coerenti con l'ambito disciplinare della rivista;
- verificare la presenza dell'editore nelle liste della DOAJ (Directory of Open Access Journals) o dell'OASPA (Open Access Scholarly Publishers Association);
- usare gli strumenti disponibili per scegliere la rivista più adatta alle vostre esigenze, come Think. Chek. Submit o Compass to publish.
Per approfondire:
- Predatory journals: no definition, no defence - Nature, 2019 Dec;576(7786):210-212;
- Learned Publishing (rivista che segue molto questo tema).